Rita Pani - Vite di Vetro

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DALLA QUARTA DI COPERTINA
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Rita Pani, alla sua seconda prova letteraria, non solo conferma il talento narrativo che già aveva espresso nel suo romanzo d'esordio (Luce) , ma fornisce una dimostrazione superba delle proprie straordinarie qualità di scrittrice: in lei la narrazione assume con naturalezza la forma dei sentimenti, il respiro dei suoi personaggi. Di Margherita, di Vittoria, di Biagio e degli altri (compreso il piccolo cane Rucola) la nitida, duttile prosa di Rita Pani ci restituisce palpiti e sfumature, sordidezza e bontà, piccole gioie e drammi;durezza e fragilità.
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La nuda sostanza delle loro vite di vetro.
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«Con i pensieri accavallati mi alzai dal divano, dove avevo passato inerte gran parte del pomeriggio a specchiarmi nel vuoto del pavimento lucido. La cagnetta sopita e annoiata, stava acciambellata sulla poltrona poco più in là. Il sole del pomeriggio, inondava la stanza; m'infastidiva. A passi lenti aggirai il muretto che separa il salotto dalla cucina, troppo bianca e luminosa anch'essa, e iniziai ad apparecchiare il tavolo per morire.»



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