GUIDO LOMBARDI - L'intarsiatore. Un romanzo Gammarò da non perdere.

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Luigi Buder l’Intarsiatore, costruttore di violini, maestro dell’antica arte della tarsia, pittore dai colori puri e una tecnica essenziale da apparire moderna, ma naturale proseguimento della galleria dei soggetti classici e tradizionali delle tarsie. Abita soffitte e case che sono la porta dell’inferno di un’esistenza violata, spiata da immaginari persuasori occulti e persecutori che insidiano la sua esistenza con le radiazioni, contaminano cibi, acqua, aria. Mentre giorno per giorno affronta e respinge i fantasmi che gli dannano la vita, l’Intarsiatore, fedele alla regola ideale della sezione aurea, lascia il suo segno nelle tarsie e sulle tele. Il principio dell’armonia contro il disordine e i mali del mondo.
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Guido Lombardi, nato a Chiavari (Genova), vive a Roma dove nel 1965 ha frequentato una scuola di cinema. Ha scritto il capitolo su avanguardia e underground della Storia del cinema, Garzanti 1988. Lajolo e Lombardi lavorano insieme dal 1967, realizzando documentari, film sperimentali e indipendenti, video sociali e programmi di finzione e inchieste per la Rai. Tra pionieri del video in Italia, hanno fondato nel 1971 con Alfredo Leonardi il gruppo Videobase, sciolto nel 1978. Oltre alla collaborazione con Rai3, continuano come gruppo Altrementi, fondato con Gianfranco Baruchello nel 1985, a realizzare video indipendenti con attenzione alle nuove tecnologie di elaborazione delle immagini elettroniche. Loro film sono stati invitati ai principali festival nazionali e internazionali.
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Da L'intarsiatore di Guido Lombardi
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«Non ho cominciato con colori e pennelli. A padroneggiare le forme ho imparato tagliando le tomaie delle scarpe. In seguito mi sono messo a fare le tarsie. Tagliare, intersecare i legni secondo le fibre, comporre figure, forme in uno spazio che in primo luogo esiste nella mia testa. Come giocare una partita a scacchi. Costretto da una logica, da mosse preordinate. Non si possono avere pentimenti, niente è casuale, suggerito dal momento.
Alla fine un intarsio può essere una magia che sospende il tempo, blocca una scena per sempre. Un teatrino, un mondo, chiamatelo come volete di lune, spiagge, cieli, uccelli, e altri animali, violini, violinisti, arlecchini, maschere, danzatrici, guerrieri, scene di vita, di lavoro, finestre aperte su spazi indefiniti. Personaggi, bestie, cose, luoghi li vedo come fossero reali.»
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IL ROMANZO IN ANTEPRIMA
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GUARDA IL VIDEO ANDATO IN ONDA SU RAITRE,
A CURA DI GUIDO BENVENUTO.
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FILMOGRAFIA DI GUIDO LOMBARDI
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Aggiornata all'ultima partecipazione al TFF)Tra le loro realizzazioni / Among their works: La casa è un diritto non un privilegio (1970, con Alfredo Leonardi e Paola Scarnati), E nua ca simu a forza du mundu (16mm, 1971, con A. Leonardi), Il fitto dei padroni non lo paghiamo più (video, 1972), Sotto le stelle, sotto il tendone (video, 1972, con A. Leonardi), Là il cielo e la terra si univano (16mm, 1972), Quartieri popolari di Roma (video, 1973), Policlinico in lotta (video, 1973), Lotta di classe alla Fiat (video, 1974), L'isola dell'isola (video, 1974-77), I blues. Cronache del sentimento politico (16mm, 1975), Il lavoro contro la vita (video, 1979); Dietro Piride (video, 1987, con Gianfranco Baruchello), Fraintesi dall'incantevole (video, 1989, con G. Baruchello), Quando il giallo si dissolve (video, 1990, con G. Baruchello), Un lieve rossore nel tempo (video, 1990, con G. Baruchello), Quell'episodio dell'immaginazione che chiamiamo la realtà (video, 1990, con G. Baruchello), Punto di fuga (video, 1991, con G. Baruchello), 68191 (video, 1991, con G. Baruchello), Tristan da Cunha (video, 1992), South Atlantic (video, 1992, con G. Baruchello).
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Da segnalare
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TRISTAN DA CUNHA
- L’ISOLA IN CAPO AL MONDO -
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1993, ItaliaU-matic, 45', col.

Regia e Sceneggiatura: Guido Lombardi, Anna Lajolo.
Fotografia: Guido Lombardi.
Musica: Enrico Rava.
Suono: Anna Lajolo.
Montaggio: Vincenzo Gioitta.
Produzione: Guido Lombardi e Anna Lajolo per Rai3,
via Ippolito Pindemonte 22, Pal.f/12, 00152 Roma, tel. +39-06-5885206.
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Racconto-diario degli autori che, dopo tre anni di preparativi e lettere, sono riusciti a farsi accettare dagli abitanti di Tristan da Cunha, un'isola in mezzo all'Atlantico meridionale, la più remota e solitaria del mondo, abitata dai discendenti di balenieri e naufraghi. I trecento abitanti considerano l'isola in capo al mondo un luogo insostituibile e felice. Gli autori per tre mesi sono stati testimoni della vita di una comunità in estremo isolamento.Tristan è uno di quei luoghi sulla terra che ti cambiano la testa e come i primi pionieri provi il desiderio di rimanerci per sempre.
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(Guido Lombardi e Anna Lajolo)
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Fonte:Sito ufficiale del Torino Film Festival

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